Quarto appuntamento di questa analisi di mercato di fine anno.
In questa nuova puntata, solo notizie positive: parleremo infatti del mercato del luxury, il grande protagonista del 2022.
Sono numeri importanti quelli del lusso, basti pensare che circa il 95% dei brand concluderà l'anno con una crescita positiva: 21% di incremento dell'indotto complessivo, con un crescita dei beni di lusso personali stimata sui 353 miliardi di dollari e una marginalità in crescita fino all'8% per le aziende il cui target è composto esclusivamente da consumatori di fascia più alta.
Andiamo ad analizzare le principali tendenze del mercato e, per farlo, ci affidiamo al puntualissimo studio di settore Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2022
La nuova geografia dei consumi: la forza dei Paesi emergenti.
Se l'economia degli USA è riuscita ad assorbire l'ondata di inflazione e l'Europa si è, nonostante tutto, riscoperta essere un mercato resiliente (in crescita del 5%, grazie all'aumento dei viaggi internazionali, dagli Usa grazie al cambio euro-dollaro favorevole, ma anche dai Paesi Arabi) , la Cina - a causa delle restrizioni covid - nel corso del 2022 ha registrato un deciso rallentamento.
In questo macro contesto, nuove geografie stanno emergendo: India, il Sud-est asiatico e la Corea stanno vivendo un momento di forte espansione. In particolare brilla il mercato indiano che secondo previsioni di settore potrebbe espandersi fino a 3,5 volte le dimensioni attuali entro il 2030, spinto da un crescente interesse e dall'evoluzione dei comportamenti dei (giovani) clienti verso i beni di lusso.
La customer base cresce.
Direttamente collegata alla crescita dei mercati emergenti, la base dei consumatori del mercato del lusso si sta ampliando: 400 milioni nel 2022, che dovrebbero arrivare a quota 500 milioni entro il 2030.
Anche la parte più alta dei consumatori di lusso (top customer) si sta allo stesso tempo espandendo: rappresenteranno il 40% del mercato a fine 2022 (rispetto al 35% l'anno scorso).
La riscoperta della centralità dei negozi.
Ne abbiamo già parlato: nonostante il covid, il retail continua ad avere una centralità strategica, a discapito dei i canali online che dopo anni di boom vivono ora una normalizzazione della loro crescita.
I confini tra "monomarca" ed e-commerce sono destinati a sfumare nei prossimi anni, con sempre più brand inclini ad adottare un approccio omnichannel: on & offline, negozi esperienziali, campagne social ibridate alle vendite fisiche, approcci sempre più personalizzati e phygital, tutto questo per migliorare il coinvolgimento del consumatore.
Si normalizza il retail digitale (+11%) dopo la crescita impetuosa degli ultimi due anni, ma si conferma la tendenza ad investire in questo canale, penalizzando il wholesale digitale (+9%).
L'arredamento di design E' il trend del futuro.
Il mercato globale dell’arredamento di design di alta gamma nel 2022 vale circa 40 miliardi di €, registrando una ripresa otto volte superiore agli altri settori luxury (moda, auto, esperienze) e superando i livelli pre-pandemici del 7%.
Secondo il rapporto di Altagamma-Bain questa crescita è motivata da alcuni macrotrend:
le case rappresentano sempre di più un rifugio personale, in cui si trascorre più tempo: la riscoperta della dimensione domestica
estensione del ruolo della casa: gli ambienti interni e esterni intersecano i loro confini
‘ruralizzazione della ricchezza’: nei mercati occidentali, specialmente negli USA, cresce la ricerca di soluzioni abitative al di fuori delle grandi aree metropolitane
nelle economie emergenti (Cina, Sud-Est asiatico) si attende una seconda ondata di urbanizzazione che può favorire la crescita del mercato immobiliare e delle costruzioni
maggiore raffinatezza estetica anche negli spazi commerciali e retail.
Buoni risultati dal beauty.
Secondo le previsioni di chiusura 2022, i valori del mercato interno di cosmetici toccheranno gli 11,4 miliardi di euro, con una crescita di 7,6 punti percentuali; il valore supera di 600 mila euro l’analogo risultato ottenuto nel 2019.
Tra le tante modificazioni che il lockdown e il covid hanno comportato, sicuramente ci sono i nuovi comportamenti di consumo che stanno favorevolmente impattando sull’assetto distributivo dei cosmetici.
Maggiore cura di sé stessi, attenzione al bio, ricerca di componenti vegetali e sostenibili, voglia di benessere, una crescente sensibilità verso concetti di sicurezza (safe beauty); davanti a noi il mercato sta disegnando uno nuovo scenario all’interno del quale le imprese stanno reagendo con strategie innovative e con la diversificazione delle attività di distribuzione.
Lo notiamo anche noi di A&B Associati: nel 2022 abbiamo infatti registrato un incremento di quasi il 50% di richieste provenienti da aziende del settore beauty/wellness interessate ad implementare le loro reti vendita (o nuove business unit).
Dai un'occhiata alle nostre ultime ricerche:
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